Elia

Cari Amici, iniziando la Novena alla Madonna del Carmine, ho pensato ad Elia, il Profeta del Carmelo. Oggi il suo insegnamento può esserci molto utile: come allora, anche ai nostri giorni la fede si è persa e culti pagani e sincretismi vanno per la maggiore. I pochi fedeli si scoraggiano e rischiano di perdere la fede...pensando a lui sono affiorate nel cuore queste riflessioni che condivido con voi. "Ed ecco che il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo, da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera. Come l’udì Elia si coprì il volto con il mantello. Uscì e si fermò all’ingresso della caverna. Ed ecco venne a lui una voce che gli diceva: che cosa fai qui Elia?" (1Re 19,11-13) …

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Dal digiuno alla sazietà

In quei giorni, poiché vi era di nuovo molta folla e non avevano da mangiare, Gesù chiamò a sé i discepoli e disse loro: «Sento compassione per la folla; ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Se li rimando digiuni alle loro case, verranno meno lungo il cammino; e alcuni di loro sono venuti da lontano». Gli risposero i suoi discepoli: «Come riuscire a sfamarli di pane qui, in un deserto?». Domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette».…

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Il cammino quaresimale come tempo di fidanzamento

Cari Amici iniziamo insieme il nostro cammino quaresimale! Vi ricordate quando a Sant'Anastasia cominciavamo la Quaresima dando ad ogni persona un sacchettino di tulle bianco, con dentro un confetto, e vi invitavamo a conservare e a custodire questo confetto fino al giorno di Pasqua, perché a Pasqua sarebbe stata la festa delle Nozze? Allora possiamo vivere sicuramente insieme questo periodo di Quaresima non come un periodo triste, un periodo gravoso, ma come il bel periodo del fidanzamento. …

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Una lettera nata dal cuore per camminare insieme in Avvento

Isaia 9,5 Poiché un bambino è nato per noi, ci è stato dato un figlio. Sulle sue spalle è il segno della sovranità ed è chiamato: Consigliere ammirabile, Dio potente, Padre per sempre, Principe della pace. Isaia 7,14 Pertanto il Signore stesso vi darà un segno. Ecco: la vergine concepirà e partorirà un figlio, che chiamerà Emmanuele. Ci è stato dato un figlio. Un essere che è carne della nostra carne. Uno di noi. Un figlio che solo chi ha un cuore vergine, donna o uomo, potrà portare in sé. Ma se a custodirlo è un cuore vergine, allora il figlio non è solo nostro e non è solo umano; se noi siamo “la madre”, l’unico padre sarà Il Padre. È nato per noi. Per poter essere l’Emmanuele, il Dio con noi.…

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Questione di tecnica?

La buona riuscita della preghiera è una questione di tecnica? Che importanza hanno le tecniche di preghiera? Prendo spunto da una discussione recente su un gruppo Facebook per affrontare anche qui l'argomento "tecnica". E nello stesso tempo mi addolora vedere che non si conosca più una via occidentale per la preghiera profonda. Ormai sui social quando si vuole insegnare il Silenzio mi pare che si parli solo di meditazione orientale e vie piene di commistioni con discipline non cattoliche e spesso non cristiane. Io credo che la contemplazione (questo è l'esatto nome occidentale che nel gruppo diamo alla meditazione silenziosa tipica anche della cultura orientale) sia la forma più alta di preghiera e come tale è un incontro d'amore, un passo a Due. …

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