Elia
ELIA
Cari Amici, iniziando la Novena alla Madonna del Carmine, ho pensato ad Elia, il Profeta del Carmelo. Oggi il suo insegnamento può esserci molto utile: come allora, anche ai nostri giorni la fede si è persa e culti pagani e sincretismi vanno per la maggiore. I pochi fedeli si scoraggiano e rischiano di perdere la fede...pensando a lui sono affiorate nel cuore queste riflessioni che condivido con voi.
Ed ecco che il Signore passò. Ci fu un vento impetuoso e gagliardo, da spaccare i monti e spezzare le rocce davanti al Signore, ma il Signore non era nel vento. Dopo il vento un terremoto, ma il Signore non era nel terremoto. Dopo il terremoto un fuoco, ma il Signore non era nel fuoco. Dopo il fuoco, il sussurro di una brezza leggera. Come l’udì Elia si coprì il volto con il mantello. Uscì e si fermò all’ingresso della caverna. Ed ecco venne a lui una voce che gli diceva: che cosa fai qui Elia? (1Re 19,11-13)
Dio non è nel VENTO. Non lo troviamo se dimoriamo nel vento impetuoso dei ricordi. Spesso la nostra memoria è malata e ferita. Ricordare, a causa della nostra debolezza, non è lodare Dio per il bene ricevuto ma covare risentimenti per il male incontrato, essere depressi per chi ci ha tradito, soffrire per le croci sopportate e non accolte. Dunque se siamo lontani dalla perfezione è meglio tenerci lontano dai ricordi.
Dio non è nel TERREMOTO. Non lo troviamo se la nostra esistenza è continuamente scossa dal terremoto destabilizzante delle ansie per il futuro. Non sappiamo neanche se saremo al mondo domani. Se non siamo così santi da desiderare una morte prossima per godere in anticipo del Paradiso, cerchiamo di non vivere proiettati in avanti. Il futuro per noi imperfetti spesso è solo fonte di ansia.
Dio non è nel FUOCO. Non è nell'uso infuocato e distruttivo della parola. Per la nostra debolezza credo che l'80% del nostro parlare sia una forma più o meno grave di peccato. Il più delle volte parlare con altri è parlare DI altri, dunque quasi sempre è s-parlare, quasi senza farci più caso. Chi non è ancora santo dovrebbe parlare il meno possibile, per avere meno possibilità di peccare.
Dio è nella BREZZA LEGGERA. Qualcosa di delicato, presente e realissimo ma discreto, invisibile agli occhi, ma profumato e luminoso per lo spirito. Una brezza che rinfresca l'aria in cui operiamo e ci permette di compiere senza sudore il nostro lavoro quotidiano. Una brezza è una piccola spinta, un dito che suggerisce e non impone, una mano tesa a chi desidera stringerla.
Elia quando incontra Dio ha già lasciato tutto, anche per il bere ed il mangiare si affida al Signore. Elia ha soltanto il mantello con cui si copre appena giunge il Signore. Il Mantello è la preghiera silenziosa di cui ha vissuto il Profeta. Lo copre e lo protegge. Anche noi nel cammino verso la santità abbiamo bisogno di protezione contro le insidie del maligno. La preghiera e Maria saranno questo santo mantello, cammineremo protetti, custoditi, conservando il silenzio esterno e interno, allontanando passato e futuro, guidati dalla dolce brezza e dal dito di Dio.